giovedì 2 maggio 2013

O incêndio do céu


3 anos 5 meses 18 dias 8 horas e mixaria....mas posso sentir ainda o cheiro no aeroporto do primeiro dia em que ,  por destino, se existe, pelos ventos talvez , cheguei no pais que em dois  tempos distintos,  foi minha prisão e minha paixão, meu castigo e minha salvação. Parece de sentir ainda a açafata chamar o meu voo, e com ele, a minha alma, partida numa mistura de medo e amor. Tudo novo, tudo diferente, uma vida deixada atrais em poucas caixas,  um sobre  com a promessa de voltar....
Brasil terra mestiça, terra crua, sofrida e seca dos olhos verdes e a pele de ébano e terra florida dos olhos, que só um deus poderia ter pintado. Um deus com pandeiro e cuíca que crio o ritmo que chamou samba.


Escrevo num idioma que não é meu, por isso senhores, desculpem meu português, mas cheguei aqui sem saber dizer bom-dia  e hoje falo “a porra toda”.  Me atrevo nas gírias mineiras,  cariocas, paulistas e gaúchas, para me sentir um pouco mais brasileiro. Cheguei por amor de uma mulher, foi embora, voltei de novo por ela...e fiquei por amor, dessa vez para o país. Toquei o fundo do chão e aprendi que se por alguém è o fim para mim, capoeira de adoção, è só o começo. Mandinga, capoeira de nego  e terreiro de angola, aulas de vida,  desenhada nas arrugas dos rostos de quem cada dia luta por um prato de arroz e feijão. Deles  aprendi! Brasil me fez descobrir a pessoa que quero ser e o caminho para pode-lo lograr.

Ahi foi! construí meu lar, o compartilhei conquistei meu espaço o respeito, me descobri mais forte  do que podia imaginar, e que a vida só da desafios que se podem vencer, porque “tudo vai dar certo” isso aprendi! O que sucede nesse espaço è só crescimento  .

O migrante, o “marítimo” precisa de força, valentia, coragem, uma boa navalha, a sorte dos ventos e a bençoo das reinas de todos os mares, iemanjá. Mais uma vez no cais uma vez em casa, precisa de parceiros fiáveis de amigos sinceros para uma pinga que esquente, uma palavra que abrace e anime para que a tempestade se transforme em brisa.   Em cada cais em cada cidade encontrei tudo e mais que isso, os nome tal vez não importem agora, mais a sorte è que são muitos e o que importa é que ficaram.
Nesses cais além de amigos e companheiros, encontrei  uma mulher que por um tempo foi minha, e depois mais mulheres.... encontrei poesias, poesias modeladas em lindos corpos, em sorrisos, olhares, balanços, beijos, cheiros e noites de paixão que dessa vez não foi suficiente para poder ficar.

Apostei nesse gigante na magica que esconde, que se revela nas ladeiras, nos amanheceres e por do sol lindos, no choro e no samba no botequim da esquina e na Avenida. Nas montanhas de Minas, nas praias da Bahia na maravilha da minha Rio, na fita da rede em Ipanema, nas  esquerdas do Arpex. 

Os saludo daqui do posto 9, vendo o sol se por em um domingo de Março, voltando para casa com nas costas a silhueta dos dois irmãos exaltando as cores arredor. Voltando para casa com a ideia que, daqui a poucos dias, deixarei tudo isso. 

Foi então quando o mar tinha apagado aquele incrível incêndio do céu, foi então, naquele exato momento com o Mestre Cartola tocando no ar, que descobri o que quer dizer saudade.
Boa noite e boa viagem

sabato 10 novembre 2012

oh maré de maré

Mi sono svegliato presto la mattina del mio 31 compleanno, é un giorno diverso da tutti gli altri non tanto e non solo per lo scandire degli anni che passano, ma per il bagaglio e i gradini che su questo si costruiscono ....ogni anno che che completa un ciclo, che porta con se l´intensitá degli eventi. Anni importanti quelli che mi lascio alle spalle base solida per quelli futuri. Ho da poco iniziato una giornata di lavoro, in quella che da sempre é la mia casa il mio rifugio e le mie ali..... il mare..... vado alla scoperta ormai da 10 giorni delle comunitá di pescatori di un brasile diverso...quello che ho sempre voluto conoscere e poi raccontare....un brasile disegnato sui solchi dei volti della gente umile...che lotta davvero per conquistare il giorno....la gente le chiama rughe ma in brasile ogni ruga é una storia....storie di pescatori che sfidano le maree che rispettano o sfidano i venti protetti dall´orixá del mare signore di tutti mari, Yemanjá...giá perché la storia degli uomini qui ancora é legata ai capricci degli dei....a cui si rende omaggio nos "terreiros"....ma questa é un altra storia...abbiamo affittato una barca per raggiunger due comunitá costruite su due isole...di Maré e di Bom Jesus dos Passos. Comunitá di pescatori, una vita per il mare per quell´oro che oggi gli vogliono portare via per un altro, quello nero, che muove le cittá, che porta via anche l´anima. Bino il nostro marinaio ci porta alla scoperta della prima isola...Ilha de Maré...c´é un ponteggio "cais" in cui arrivano le barche da Salvador, ma i pescatori usano lo spiaggia....nella "piazza" del paese persone riunite attorno a un recinto, scommettono sui galli da combattimento....la fogna che scarica sul mare e pescatori che riparano le barche, altri che tornano dal mare...altri che ne prendono la rotta...qualche intervista e poi di nuovo in direzione dell´ isoloa di Bom Jesus dos Passos....
Era da tempo che non passavo il mio compleanno sul mare o forse non l´ho mai passato....un altro grande regalo di questo Brasile enorme....difficile da interpretare...il paesaggio a stribordo é di quelli mozzafiato a babordo é da restare basiti dalla velocitá del progresso in nome del petrolio...raffinerie e container...
Arrivando sull´isola nuvole ordinate su un cielo azzurro in cui non si distingue bene il confine con il mare...una chiesetta stile corona protoghese le classiche due torri...un piccolo porticciolo e delle barche per il trasporto di persone e mercanzie.
Terminato il nostro lavoro riprendiamo la volta per il mare dove scrutando l´orizzonte vedo anche una tartaruga immergersi nel mare un pó mosso...yemanjá mi regala un abbraccio con un onda..... niente di meglio per benedire questo giorno intenso....ritorno in albergo accendo il computer e mi rendo conto di quante persone mi vogliono bene nonosotante siano auguri attraverso una rete sociale  la maggior parte sono auguri sentiti e importanti....vado a letto stanco e felice consapevole di non sentirmi solo anche quando son lontano...

Salvador de Bahia 9 novembre 2012

domenica 2 settembre 2012

memorie di un carnevale

Il carro come la vita e le pagine di questo viaggio, non possono fermarsi....riparto da qui....febbraio 2012
è il carnevale quello vero fatto di abiti e costumi, in cui non sai ciò che è reale e quel che no. La vita esce dai palazzi e scende giù dal "morro" per entrare in scena nelle strade e nelle piazze in un vortice infinito di fischietti e di ballate...e tutto il resto va da se. I blocchi di strada sono diversi da quelli dell'avenida del samba , la Sapucai  "o passeio do samba", dove si sfidano la scuole...Mangueira, Beija-flor, Portela, Vila Isabel e Salgueiro per portarsi a casa l'onore dei migliori...percorrendo con i carri maestuosi quei 700 m infiniti. 
Per tutta la città invece  si alternano i blocchi, un camion e attorno migliaia di persone che accompagnano la batteria dei tamburi rototom e timbales , un fischio e la musica che inizia con il rullare dei tamburi in crescendo, ipnotico eccitante...e lo aspetti da un momento all'altro il re dei tamburi, passano le battute e non arriva....e sale la voglia di farti trasportare da quel suono rapitore ed ancestrale l'eccitazione è tanta la voglia cresce sempre più....un grido un fischio...il tempo si ferma un secondo, la pausa dei tamburi a marcarne il passo arriva il surdo  quello che marca il ritmo del basso che poi è il cuore...e li è festa...fiumi di birra e amore libero e quei piedi, oh si quei piedi che si muovono a tempo di samba!!!!

mercoledì 1 febbraio 2012

appunti di un viaggio alla fine del mondo.......

Questo non è stato il racconto di gesta eroiche, ma solo riflessioni e storie di un viaggio fino alla fine del mondo. Ho percorso mitiche strade la ruta 3 e la 40, dall'Atlantico sud alla cordillera delle Ande, dal caldo del Nord alla terra del fuoco, che poi è fredda, km e km di strada divorati in giornate lunghe e notti infinite. Confini superati, tanti, quelli che separano due paesi argentina e chile, quelli che colmano distanze tra persone che non si sono mai viste prima, ma che si regalano gli anni passati con racconti astratti, quelli che separano un uomo dal scoprire se stesso. Ho percorso le terre di Darwin e navigato i mari del Beagle. Ho conosciuto persone di almeno 10 paesi diversi: Israele, Argentina, Brasile, Italia, Spagna, Belgio, Australia, Giappone, Messico, Chile, Portogallo e Germania. Ho viaggiato in autobus, aereo, nave e ho fatto l'autostop per sfidare il destino. Ho camminato dal mare fino ai ghiacciai perenni, lassù in cima quasi a volerlo toccare quel cielo infinito sopra di me.
Ho imparato che sono felice quando apro le braccia e il vento mi accarezza  la pelle, che una canzone può cambiare le cose, che il tempo si può non contare. Ho imparato che nella vita l'importante è essere felici il resto è soltanto contorno, ho imparato che le cose sono soltanto cose, che chi ha troppe certezze risulta noioso che incontrare qualcuno davvero felice è un bel risultato. Ho imparato che uno nella vita deve fare ciò che si sente nel cuore, che gli occhi sono una gran bella storia, tanto se li guardi riflessi o attraverso il vetro di un pub e che sono ancora più belli quando incrociano i tuoi. Ho scoperto che il pianeta dei sentimenti è un mondo infinito, che sono tante le storie che ci si può raccontare in poco più di due ore, cheil punto d'arrivo può non avere importanza ma avere dei sogni e una meta può portarti davvero lontano. Parafrasando qualcuno che quest'america l'ha conosciuta prima è meglio di me: Io non sono più io o almeno non si tratta più del mio stesso io interiore. La fiera di Sant'Elmo chiude i battenti, nella piazza suona un tango lontano. Buenos Aires 29.01.2012

il peso del mondo

Ushuaia 54°48'0'' di latitudine sud, quando arrivi lo senti subito il peso del mondo che sta sopra di te, è la cittàa più a sud del pianeta, per arrivarci sembra davvero un eternità, non a caso lo chiamano el culo del mundo. La città in se e per se ha solo questo fascino, perchè se si trovasse in altre latitudini di speciale avrebbe ben poco. Abbiamo trovato  un ostello non troppo caro e molto accogliente, Amanecer de la Bahia, 4 cani e una coppia a gestirlo. Lei molto carina, dolce sui 50 e più, lui.....peccato decisamente stronzo, non che razzista e frustrato. Non perde occasione di dare ordini e proibizioni, la cosa non ci fa saltare di gioia, ma son solo pochi giorni e vabbene così, ma a tratti è insopportabile. Ania soffre questi comportamenti. Sto conoscendo un pò più su di lei. Lavorava per una grossa multinazionale con sede in Indonesia, per quello che ho capito brava in quello che fa, diciamo che costruisce imprese da zero su indicazione della linea di investimento dei suoi dirigenti,  il suo capo la riprenderebbe pure domani. Aveva raggiunto nel 2009  l'obbiettivo di un anno già nel gennaio dello stesso, il suo capo come premio le ha dato 4 mesi di ferie, ma non le bastavano e così al suo rientro a regalato tutto e via 2 anni in giro come ho raccontato. La cosa che più mi ha impressionato è che sembra non avere obbiettivi da raggiungere, è completamente fuori da quelli che sono gli schemi sociali, casa, famiglia lavoro futuro  stabilità, nel suo lavoro ha fatto tutto, sta cercando qualcos'altro, che la metta in discussione, forse che le faccia perdere certezze, una nuova sfida insomma. Ho scoperto cosa non riuscivo a capire, è sorprendentemente uguale a me, caratterialmente intendo, era questo che non decifravo in lei! Per questo è solo un condividere esperienze.
In questi giorni abbiamo attraversato il canale di Beagle, e capito cosa vuol dire quando ci dicevano che il tempo in patagonia cambia all'improvviso, mattina di sole fino al momento dell'imbarco poi è arrivata l'apocalisse, regia di Francis Ford Coppola! Vento forte, pioggia e freddo, io Ania e altre 5 persone temerarie sul ponte a sfidare le madonne, e sotto un vero e proprio inferno, per le persone che pensavano in una crociera tranquilla sui caraibi e che invece si sono trovate a vomitare pure lo stomaco, trasformando il love boat immaginato in un disastro. Sorridi ti stanno filmando! Già perchè in queste escursioni organizzate offrono questi servizi ridicoli di filmaggio e fotografie di cattivo gusto, della spontaneità di Sandra Milo. A terra ci hanno pure dato il certificato di buon navigante, navigara!
Il giorno successivo abbiamo fatto autostop fino al parco della terra del fuoco e camminato tra il bosco e la costa e ritorno.
Arriva il momento dei saluti, un giorno ancora e poi di nuovo ognuno per la sua strada, decidiamo di salutarci nel modo migliore trekking di 4 ore lassù fino al Glacial Martial uno degli attrattivi della città. E' stata un ennesima meraviglia ed il tempo è volato tra sentieri di montagna, alcuni certi altri un pò meno ma che ti fanno ricordare il bello di sentirsi un pò persi ogni tanto. Siamo tornati all'ostello, cena, last trekking, last dinner! Notte tranquilla a parte le due balene che russavano nella nostra stanza che sembrava stessimo facendo un escursione. Il giorno dopo sveglia presto, di nuovo tutto dentro lo zaino una doccia,  un saluto speciale, un abbraccio ad  Ania e via dentro il taxi direzione aereoporto. L'ultima notte a Buenos Aires, almeno era quello che credevo, se non fosse che l'indomani ancora un volo cancellato, questa volta senza rimedio e allora la mia ultima notte a buenos aires l'ho passata in compagnia dei miei compagni di disavventura o meglio di avventura, in un albergo pagato dalla compagnia aerea! Diciamo che mi hanno fatto un bel regalo, per intenderci la stanza valeva quanto tutto quello che ho speso per dormire durante tutto il viaggio!!!!!!!! Notte in albergo cena e levataccia direzione aeroporto questa volta il volo è in orario, 8e20 del mattino destino Montevideo e connessioni, la mia mi riporterà a casa, Belo Horizonte, 5 ore e errotti minuti più tardi. I'm come back to Brazil! 



lunedì 30 gennaio 2012

....follow the sun last part

Passando tra boschi di alberi, che sembravano creare una passerella solo per noi, ci siamo scambiati lezioni di inglese e spagnolo, cantando e  ridendo, tra qualche wow e qualche quasi caduta di Ania. Già perchè per quanto sia sicura di se stessa, ha questo lato un pò imbranato, "torpe" en español. E`una donna e una bambina allo stesso tempo, mi piace questa sua bipolarità che a tratti può essere veramente scambiata per psicopatia. Dopo 4 ore di cammino ci siamo presi il nostro premio, el mirador Britanico, passando per quello Francese. Su in cima abbiamo anche trovato i nostri vicini di tenda, Conan il barbaro e la sua ragazza, due svedesi, lui con i capelli tipo Alcogan e lei un incrocio tra Bjork e Topo Gigio, e poi Hansel, Hans per gli amici, Belga come Ania, che si era perso Gretel per il cammino, mancava solo Pollicino e si faceva festa....... peccato si era perso!
Il paesaggio rendeva giustizia alle nostre fatiche. Un mezzo circolo di montagne (la più alta 3200 metri) che nella parte aperta, regalava la fotografia dell'intera valle e dei Km che c`eravamo conquistati passo dopo passo, il lago il ghiacciaio, il torrente, gli alberi, tutti racchiusi in un solo scatto, un secondo in apnea, click, il cuore si apre e quel mometo te lo porti dentro per sempre. Dovevamo ancora scoprire però qualcosa di ancora più prezioso, così almeno si sussurrava tra i sentieri del parco.

Abbiamno riavvolto la bobina e siamo tornati al'accampamento da cui eravamo partiti, lo chiamano accampamento Torres. e di nuovo gli stessi sentieri a cui la luce però da una forma diversa e sembrano mai stati percorsi. Abbiamo cenato, ho bevuto un bicchiere di vino e poi a nanna, stavolta colcazzochemifregailfreddo!!!
Notte tranquilla, svaglia presto, bivacco smontato e riavvolto nello zaino "Backpack" taaaaac e via alla ricerca di quel segreto. E' ormai nella bocca di tutti i backpackers. Sette ore di cammino, con viste da applauso. Fiumi in piena, precipizi, piccole sorgenti, vallate e sentieri ripidi, l'ultimo, il più faticoso, ci porta ad un accampamento senza doccia o rifugio, solo acqua del fiume, piazzole appena marcate e una piccola capanna dove poter cucinare a riparo dal vento. Si trova a 45 minuti di cammino dal punto in cui tutti dicono di aver visto una specie di valle, in cui giganti di pietra prendono vita e la foresta può essere gentile o insidiosa, in cui dicono di aver visto occhi illuminarsi nella notte e in cui il suono del vento si fonde con le voci dei nativi che si dice difendano le terre e con esse la vita stessa.
Il tempo cambia al'improvviso, il cielo si annuvola e l'aria si fa frizzante. Una zuppa calda una pasta al pomodoro è quello che ci vuole. Io cucino Ania lava. Già perchè Ania ha cucinato una sola volta nela vita e a detta sua faceva pure schifo, la qual cosa non mi viene difficile da credere. A riprova del su non saper cucinare Ania a casa sua non se l'è proprio fatta costruire la cucina, quel che si dice "hay gente pa todos".
Le nostre lezioni di lingua continuano e Ania fa progressi, ha imparato a mandare a quel paese in 4 modi diversi e anche la frase: "das mas vuelta que un manco en una canoa", riferendosi alle persone che fanno molti giri  per arrivare in un posto o dire le cose, proprio come un monco di braccio in una canoa. La sua pronuncia vikinga trasforma il tutto in qualcosa di esilarante, e lei che ha imparato anche quando madare a quel paese mi dice: " Vete a tomar por culo Simon!
La notte è stata più gentile del finir dela sera, ma corta.....perchè per svelare  i segreti bisogna fare in punta di piedi....scccccccc.....così, sveglia prima dell' alba alla ricerca della valle nascosta ai piedi del monte più alto. Con noi altre luci nella notte. Ci addentriamo  nel ripido sentiero dove la foresta sembra viva davvero, si sentono passi  sussurri e luci che disegnano nel buio i movimenti di atri,  che come noi sono alla ricerca di questo segreto.
Sembra che ogni notte ci sia una lotta tra gli spiriti della foresta, perchè quando le prime luci dell'alba svelano i contorni delle cose, la foresta sembra riprendere fiato. Pochi metri, dicono che questo sia il posto, ma qul che si vede sono rocce e i tre picchi inanimati che danno il nome al parco "las torres del Paine", un ultimo sforzo, quasi in cima, quello di cui avevano parlato sembrava essere soltanto una leggenda e il nostro fosse stato una vana ricerca ma.......all'improvviso d'incanto come per magia qualcosa prende vita, il miracolo si ripete ancora, quelle masse di granito, immense, i guardiani del Paine, si colorano di un arancio intenso svelando una sorgente  di acqua pura e gelata.
Il segreto era svelato, l'alba ci sorprese come un incontro inaspettato, restituendoci fiducia, dandoci la senzazione  che, qualsiasi cosa  succedesse, ci fosse qualcosa a proteggere i nostri destini. Quei giganti che si riflettono nello specchio d'acqua, la battaglia vinta dal bosco ancora una volta e i giganti a proteggere la vita. Abbiamo bevuto acqua dalla sorgente, rinquorati con gli occhi a brillare davanti a tata meraviglia abbiamo ripreso il cammino verso valle e verso sud, seguendo il sole ala fine del mondo.

domenica 29 gennaio 2012

follow the sun second part

Ne avevo sempre sentito parlare, ma le parole come spesso accade non restituiscono alle cose la loro essenza reale. Ripenso, seduto in una pietra  al bordo di uno di quei laghi di montagna nascosti, alla sensazione provata qualche giorno prima, davanti  a un vero e propruio diamante di ghiaccio. Candido dalle sfumature turchese che se fossero occhi di donna te ne potresti innamorare, é di un bianco che senza occhuiali da sole é difficile guardare per piú di qualche secondo. Le quasi cinque ore di camminata   per raggiungere l'accampamento dove avremmo passato la notte, e i paesaggi   attorno a me, ne avevano appannato il ricordo. Ma le immagini  evocano ricordi che diventano presenti. Seduto su quella pietra, si staglia imponente davanti ai miei occhi    uno dei picchi del parco delle torri. E´vestito di bianco, di ció che resta dell'inverno, rigido da queste parti. Quel bianco mi riporta  ai piú di trenta chilometri di estensione del ghiacciaio Perito Moreno. Deve il suo nome  al perito, non perché sia morto ma perché fa perizie, il chui cognome era Moreno. Colui che queste terre le ha scoperte diciamo. In sostanza un ghiacciao é una massa di ghiaccio perenne, tipica dei periodi interglaciali. Invece di sciogliersi, si rinnova continuamente per  apporti di neve continentale fresca che si unisce      al ghiaccio e  ai sedimenti preesistenti. Se la quantitá apportata é maggiore di quella che si scioglie il gigante avanza. Non si nota ad occhio nudo quando avanza. Lo spettacolo é peró quando si scioglie!
Enormi blocchi di ghiaccio, si staccanoi dalla parete principale tanto per il peso   del blocco quanto per l'azione del sole. Lo spettacolo é di quelli che non ti aspetti, il primo scricchiolio, ti fa stare con il fiato sospeso, poi si piega, che sembra che sia tu      a vederne il vuoto, e allora  ancora senza respiro cade, fall down, un secondo in aria  e giú nell'acqua. Il tempo di un frame, e poi quei cerchi infiniti che diventano onde che si trasformano in boato qualche secondo piú tardi. Giá perché il suono c'ha questo vizio, quello di arrivare qualche istante dopo ad avvisarti che il tuo cuore ha perso un colpo.
IL  vento sulle rive del lago soffiava  forte, forte e freddo! Una doccia bollente  e preparare la cena sarebbero stati i passi successivi.
La stancehzza rubava  a poco a poco le ultime ore del giorno, il peso  dello zaino e dei chilometri, si iniziava a far sentire. Ania é una buona compagna di viaggio. C'é qualcosa in lei di indecifrabile, é una donna sicura e felice, forse é questa la novitá, un apersona felice ch sta vivendo la vita che vuole.
Sono le 23:00 e ancora si riescono a distinguere contorni e persone. La notte si prospettava tranquoilla e il sonno profondo. Good night Ania, sleep sweet Simon :-).
A metá di quella che doveva essere una notte tranquilla, ho pensato di morire!!!!!
La temperatura si era abbassata di diversi gradi, avevamo le ossa congelate, qualsiasi cosa facessi non riuscivo a scaldarmi.....madadovearrivaquestocazzodifreddoporcaputtana!
Pur muovendomi non riuscivo a scaldarmi, il mio corpo non sapeva se pisciarsi o cagarsi addosso o tutt'e due: I'm fucking freezing. Yeeeeees my ass to, Ania said. Mi sono messo addosso qualsiasi cosa avessi nello zaino, Michelin in confronto era anoressico! Morale della favola 2 strati nelle gambe e 6 nella parte superiore, guanti inclusi, mi hanno credo salvato la vita h o dormito come un bambinbo! It's ok Simon? yes now yes, you? me to! Good night Ania, Good night Simon. La mattina seguente la freddissima notte era solo un ricordo. Volevo continuare a dormire, ma non riuscivo ad ingannare la mia vescica. Cos'i mi sono armato di coraggio e ho affrontato quel freddo. I passi che separavano la tenda dal primo albero, erano infiniti! La sensazione nelal mia testa era la stessa che gli scalatori provano   nel scalare i ghiacciai. Arrivato al primo albero, mi sono reso conto che potevo misurare il freddo in centimetri e non in gradi, comunque missione compiuta!
Il sole   piano piano, saliva a scaldare le ossa, colazione, scarpe ai piedi alla conquista della Valle Francese, parte scampata all'incendio dei primi di dicembre. Nove ore di camminata di media difficoltá tra andata e ritorno, alla conquista del mirador piú alto " el mirador Britanico". Si trova nerlla parte piú a ovest di quella che chiamano la doppia V (w), diventata U dopo l'incendio, il sentiero costeggiava dapprima il lago, poi la cascata e infine il ghiacciaio che osservavo dalle pietra sul lago il giorno prima.....