mercoledì 18 gennaio 2012

le cose nascoste

Mi sono perso in boschi interminabili per spazio e tempo "Los Alceres", è così che i Mapuche, uno dei popoli indigeni di queste terre,chimano gli alberi secolari, il più vecchio ha ha 2600 anni. Gli fanno da contorno laghi azzurri e sentieri, che si perdono tra il turchese e le montagne, vestite con piante ad alto fusto e arbusti,secondo gli indigeni,dai poteri curativi. Adoro camminare per i boschi. Qui la natura fa il suo corso, alberi spezzati che si intrecciano con quelli ancora dritti e saldi, rami degradati dall'azione dei batteri del suolo , restituendo così alla terra ciò che precedentemente  le era stato preso in prestito. Ê il ritmo con cui tutto questao accade che sorprende....pausato...costante...infinito.
E allora mi trovo a camminare lungo un sentiero segnalato con dei cerchi gialli o due strisce di colore azzurro e bianco disposte orizzontalmente, in sostanze moderne molliche di pane. È ripido il sentiero, difficoltà media diceva il cartello, sarà che qui è tutto più grande ma a me sembra che anche i valori medi siano sfasati!! IL primo tratto è una pendenza clamorosa, la salita risulta essere abbastanza dura. Ciò che la natura toglie la natura da. Gli alberi nascondono e svelano paesaggi che via via che conquisto i chilometri si fanno sempre più intensi e affascinati, di quelli che il fiato te lo fanno perdere, cambiando qualcosa nella tua percezione delle cose importanti. Il sentiero si fa più dolce  e percorro ponti rustici, scansando rami e foglie nel cammino. Sono alla ricrca di qualcosa di prezioso dicono, lo chiamano il lago nascosto "laguna escondida"
Son cose in reltà che cerchiamo spesso, le cose preziose intendo. Alcune le troviamo e sono facile altre un pò meno, ma si lasciano comunque svelare. Di alcune neppure ce ne accorgiamo, altre riusciamo pure a trovarle, ma non siamo capaci di tenercele strette o chissà non siamo sufficientemente pazienti da aspettare per vederen il lato magico e straordinario che le rende preziose. Hanno bisogno di cure le cose preziose,  sono fragili ne leggere  come le foglie in autunno.
Se si posassero planando su una mano, un soffio di vento le potrebbe portare via, e allora l'istinto è quello di stringerla forte perchè non scappi via, correndo il rischio che svanisca...è quando la stringi che si spezza! E allora ti accorgi che la cosa migliore è contemplarla in quegli istanti prima che il vento se la porti via. Istanti che durano istanti, mesi, anni o una vita intera. Sono foglie sono sguardi, lacrime e sorrisi...le cose preziose intendo. E allora cammino ancora tra ñe fronde di questo bosco immenso, all'ennesimo ramo scansato, si staglia davanti a me un piccolo lago. Ciò che la natura toglie, dicevo, la natura dà. La parola adatta sarebbe w-o-w, e il suono   sarebbe quello dl silenzio, quello che spiega più di mille parole. L'immagine: un uomo solo immerso nel lago a contemplarne la natura circostanze e il suono quello del respiro corto quello tipico delle forti emozioni. Fresco soddisfatto riprendo il cammino , mi aspettano 24 ore di viaggio mi aspettano altre cose preziose diamanti di ghiaccio. see you soon

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